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È TEMPO DI RIPARTIRE!

A un mese dall’inizio dell’anno scolastico abbiamo fatto per voi un breve racconto di ciò che è ed è stato attraverso i pensieri dei bambini.

Il tempo passava lentamente.. il tempo, la sua gestione, la percezione che ne abbiamo avuto. Era un tempo per meditare, per riconnettersi con se stessi, con il proprio corpo e con le proprie emozioni.
Era un tempo per riscoprire la lentezza, la possibilità di fermarsi, di fare una cosa per volta, farla bene, farla con attenzione, senza pensare a cosa si sarebbe dovuto fare dopo.
E poi c’era il tempo, quello percepito dai nostri bambini: che tempo fa fuori dalla finestra? Piove, non si può uscire. C’è il sole, ma ugualmente bisogna stare in casa. La noia. La rabbia. La frustrazione. Non si può andare al parco e nemmeno a scuola. Arriva la primavera e poi l’estate… qualcosa è cambiato, riaprono i parchi, si va in vacanza, ma solo se si indossa la mascherina. 

E finalmente arriva il TEMPO tanto atteso… si torna a scuola!! Niente più lezioni a distanza. Si riparte…


Scuola primaria: il tempo vissuto con gli occhi di un bambino.
“È il 14 settembre, non sto più nella pelle, non vedo l’ora di tornare a scuola e sentire le voci dei miei amici. Mamma mi accompagna, faccio lo stop and go, scendo dalla macchina, entro in salone e mi sento più grande. Sono passati tanti mesi ma la scuola, la mia classe, i miei amici sono ancora lì. 
Driiiin!!! 
Suona la prima campanella dell’anno! Entro nella mia classe: wow com’è bella!! E’ piena di libri. I corridoi si riempiono delle risate e delle urla felici di noi bambini: la scuola riprende vita. I vetri delle finestre e i muri splendono di colore. L’insegnante entra, indossa la mascherina, non vedo la sua bocca, ma i suoi occhi sorridono, è emozionata, è contenta di vederci. La classe si rianima dopo mesi di silenzio: vedo braccia intorno a me tese in alto, volenterose di esprimere le mille curiosità che passano nelle nostre menti. La maestra ci spiega che a causa di questo brutto mostro chiamato Coronavirus dobbiamo rispettare tante regoline nuove.

Io la ascolto, ma tutto mi appare come prima, io sono di nuovo a scuola, seduto dietro al mio banco: le mense sono di nuovo piene, nel campetto, nel parco e nel cortile dell’infanzia tutti corriamo e giochiamo felicemente e in modo spensierato. Passano i giorni,  è già trascorso un mese di scuola. Il tempo è tornato a correre, ma io non dimentico quello che è stato e che ancora preoccupa la gente… La mascherina è sempre con me, è diventata come una sciarpa che mi protegge dall’aria cattiva. Ormai ci sono abituato… ma questo è solo un pensiero che dura un attimo, non ci penso più, perché sono contento di essere a scuola e di seguire le lezioni delle mie insegnanti, sono contento di poter parlare con i miei compagni e di poter condividere le mie giornate con loro, sono contento perché la scuola è tornata a vivere”.

Scuola dell’infanzia: i pensieri e le parole dei più piccoli.
Il tempo a scuola è diventato un tempo diverso dove possiamo giocare con gli amici  della nostra classe, ma ci sono anche tante regoline in più..
TATA: Ma cosa è cambiato quest’anno?
“Tata c’è il Coronavirus..i bimbi non possono più entrare in classe con la mamma e il papà ma c’è una tata sulla porta che aspetta i bambini che vengono a scuola.”
“I giochi e i disegni non si possono più portare da casa a scuola ..e poi da scuola a casa ..c’è il virus!!”
“Le tate hanno sempre la mascherina perchè sono GRANDI!”
“Si e anche le mamme devono venire a scuola con la mascherina..ma noi no perché siamo piccoli
“Si deve stare lontani… almeno a 3 METRI!!!!”
“.. quando giochiamo ad esempio facciamo Pepito ..non possiamo più darci i bacini sulla guancia!”
“ Anche in pullman adesso ci vuole sempre la mascherina.”

TATA “Perché mi pitturate la mascherina?”
“Le pitturiamo così vi piacciono di più”
TATA: “ sapete perché dobbiamo tenere le mascherine?”
“Perché c’è il virus!”
“Non si può senza mascherina, perché il coronavirus si arrabbia”
Tata: “preferite le tate con o senza mascherina?”
“con… altrimenti vi ammalate… bisogna proteggersi dal coronavirus”
“Ma siete più belle senza!”
TATA: “perché voi bambini non la indossate?”
“io sono piccolo”
“ io la metto quando me lo dice la mamma”

E adesso il tempo è nelle nostre mani: ogni giorno ringraziamo il Signore dell’immenso dono della vita, delle emozioni che colorano le nostre giornate e per il dono della nostra scuola. 

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